Nelle immagini della Madonna, come sappiamo, vi sono espressioni e gesta con uno specifico significato simbolico.
A volte la Vergine Santa tiene in braccio il bambino Gesù e questa tradizione diciamo catechetica ci arriva dall’oriente bizantino, soprattutto quando Gesù Bambino è completamente vestito e benedicente.
Il pittore rinascimentale veneziano Giovanni Bellini, detto il Giambellino ovvero Zuane Belin in lingua veneta, amava dipingere il Gesù Bambino in braccio alla Madonna, nell’atto di benedire.
La Madonna che scioglie i nodi tiene invece tra le mani un nastro con più nodi, uno dei quali sta per essere sciolto, nel momento in cui stiamo contemplando l’immagine.
Di solito il nodo in un nastro evoca in noi un fiocco e un dono.
Si tratta in questo caso di un dono guasto e velenoso, offertoci con malizia dal nemico delle anime, più sotto rappresentato da un serpente, con palese riferimento al testo sacro della Genesi.
Maria Santissima accorre in nostro soccorso e scioglie i nodi, uno per uno e per sempre. Senza il suo intervento, questo nodo che con tanto amore porta al cuore per poterlo meglio sciogliere, ci toglierebbe il respiro e la speranza come un cappio al collo, a scapito di una vita in pienezza.
La preghiera che la Chiesa in generale e i nostri cari e amici in particolare fanno per noi, non tardano ad arrivare all’orecchio della nostra Mamma Celeste.
Ella poi si rivolge a Gesù e l’efficacia è la medesima di quando la voce del saluto di Maria raggiunse Elisabetta, insieme al piccolo esultante Giovanni, che portava in grembo.
L’immagine sacra dovrebbe aiutarci a vedere oltre, come una finestra sul mistero d’amore, che Dio ha per i suoi figli.
Un’interpretazione verosimile di cosa la Madonna che scioglie i nodi ci direbbe, quando preghiamo davanti a una sua immagine potrebbe essere: “Se sapessi quanto ti amo, piangeresti di gioia”
Maurizio Gandin
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