E allora tutti brillano!

Mi trovo all’estero e subito devo fare i conti con il limite della comunicazione, di una lingua che non è la mia e dove nessuno mi conosce.
Allora mi aiuto con la gestualità, con lo sguardo, cogliendo la profondità delle espressioni, cose delle quali non sono più abituato stando in Italia, perché accomodato nella facilità di capirsi, spesso tramite la comune lingua madre.
Quando visito un santuario e in genere un luogo di preghiera, l’incontrare persone, a partire dai pellegrini correligionari, immediatamente mi fa cogliere il rimbalzare di un sorriso autentico, tra un volto e l’altro.
Sguardi che si cercano e non sfuggono.
Volti che s’illuminano a vicenda, come in una orante processione con flambeaux, partendo dal Cero Pasquale, che è Cristo Stesso.
E allora tutti brillano!
Mi piace credere che s’incarni quanto riportato a tale proposito dal Vangelo: “Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri” (Gv13, 35)
Tornando poi a casa, nella ferialità e nelle consolidate abitudini, mi riecheggiano queste parole: “Se possibile, per quanto questo dipende da voi, vivete in pace con tutti.” (Rm12,18)
Questo cuore e questa società hanno bisogno di pace.
Anche la preghiera per coloro che hanno già lasciato questo mondo, ci ricorda che la pace continua a essere invocata e infatti conclude: “…riposino in pace. Amen.”
La ottenga la Regina della Pace, Madonna che scioglie i nodi, alla quale mi affido e con me tutte le persone che ho conosciuto a qualunque titolo, vive e defunte.
Preghiera vicendevole.
Maurizio Gandin

Riflessione di venerdì 21 giugno 2024
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