LA MIA AUTO E’ IN QUARANTENA

La mia auto è in Quarantena.
Da quanto tempo ho lasciato ferma la mia auto, senza avviarla?
Cosa intendo per molto tempo? Almeno un mese.
Non posso pretendere che, finita la quarantena anche per la mia auto, sia pronta ad avviarsi e partire, come se non fosse accaduto nulla.
Alcune operazioni richiedono un minimo di competenza tecnica, altre invece alla portata di chiunque.
Non è tutto, ma il seguente memo potrà aiutare:
1) Allento appena e tolgo il morsetto del polo negativo della batteria. Se ho paura che si resettino i dispositivi collegati all’alimentatore, posso ricorrere a un mantenitore di carica automatico.
Se ricorro invece a un raddrizzatore, cioè un carica batterie, comunque allento e tolgo il morsetto del polo negativo.

Come riconoscerlo?
Il polo negativo è più piccolo del positivo, può avere una scritta o la stampata con il segno meno, invece di più e di colore nero, anziché rosso.
Finito il servizio del carica batterie, scollegarlo e riporlo.
Mi accerto prima di disporre di eventuali password radio e altro, per non perdere alcune funzioni elettriche ed elettroniche accessorie.
2) Invece del freno a mano, lascio ingranata la marcia più bassa e posiziono un cuneo, oppure un sasso idoneo sul pavimento, davanti e dietro a una delle ruote posteriori
3) Se possibile, una volta ogni due settimane avvio l’auto, per spostarla almeno a un giro completo di ruote in avanti e poi indietro.
Cercherò di non fermarmi esattamente sul punto di prima, per evitare l’ovalizzazione degli pneumatici.

4) Se la mia auto non dorme in garage, troverò un luogo appropriato, per lasciare in sosta l’auto un lungo periodo, lontano da possibili manovre e portiere che la possano urtare, rami, fogliame, eccetera.

5) Nel caso in cui l’auto rimanesse ferma più di tre mesi, la pressione degli pneumatici verosimilmente si abbasserà, per cui provvedere al gonfiaggio.

6) Nella dotazione base mi accerto di avere nel bagagliaio un paio di cavi, in caso di emergenza, per poter chiedere a qualcuno di accostare la propria auto, per fare il ponte.
Anche in questo caso valuto di scollegare il morsetto dal polo negativo, o entrambi.
I cavi in questo caso verranno collegati direttamente al, o ai morsetti.
7) Nei fumi dello scappamento potrebbero depositarsi impurità e condensa, motivo in più per avviare di tanto in tanto il motore e tenerlo per qualche istante sopra sui tremila giri, per consentirgli una sorta di starnuto e auto pulirsi.
Potrei inserire uno straccio nel tubo di scarico, ma in questo caso occorre un biglietto da fissare con modalità immediatamente visibile, per esempio sul parabrezza abbassato, che me lo ricordi al successivo avviamento.

8) Meglio se prima della sosta il serbatoio è pieno, per impedire condensa e processi chimici.
Aiuterà eventualmente un apposito additivo da aggiungere in piccola quantità al carburante

9) All’avvio periodico non dimenticherò di pompare ripetutamente e a fondo i pedali di freno e frizione, selezionare con il cambio, attivare e disattivare un po’ tutto. Prove statiche, come probabilmente si fa in cabina di pilotaggio con un aereo, prima di decollare.

10) Procurerò di avere in vista e a portata di mano una tanichetta d’acqua, per affogare il parabrezza, prima di muovere l’auto, in modo da non graffiare il vetro e rovinare le spazzole tergi; queste ultime valuterò se tenerle protette e non in pressione sul vetro, per tutto il tempo della quarantena.

Anche in questo caso, il biglietto che troverò sotto il naso appena salirò di nuovo in auto sarà utile. Non è tutto, ma aiuta.

Maurizio Gandin

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